Il 20 luglio 1973 moriva improvvisamente a Hong Kong, dove si trovava impegnato nelle riprese di un film, Bruce Lee.
La sua scomparsa prematura - aveva soltanto 32 anni - ha lasciato sgomento il mondo degli appassionati di arti marziali che, grazie ai suoi film, avevano trovato una "via occidentale", discostandosi dal genere wuxia, caratterizzato da combattenti volanti, capaci di imprese sovrannaturali, ed abbracciando un sistema di combattimento più realistico.

La straordinaria abilità marziale di Bruce Lee era emersa con chiarezza già quando interpretò il ruolo minore di
Kato in
The Green Hornet, serie tv che gli diede enorme notorietà, ma fu proprio con i suoi ruoli da protagonista che il suo spirito innovatore emerse: con film come "
Il furore della Cina colpisce ancora", "
Dalla Cina con furore" e "
L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente" diede voce alla popolazione cinese - nei suoi film a volte vessata fuori dalla patria, altre sottomessa in casa propria - uscendo dagli stereotipi occidentali che relegavano i cinesi a macchiette e divenendo un'autentico simbolo dell'orgoglio nazionale.

Innovatore fu, ovviamente, anche come
artista marziale: partito dallo studio del
Kung Fu tradizionale (suo Maestro fu niente meno che il leggendario
Ip Man), studiò poi diverse discipline, incluse boxe occidentale e scherma, alla ricerca dei movimenti più immediati e risolutivi in un combattimento reale. Il suo
Jeet Kune Do, lo "stile senza stile", è entrato nella storia e divide ancora oggi i cultori.
E forse, come avevo già scritto in
un post, se non fosse morto tanto giovane avrebbe apprezzato e magari anche sperimentato personalmente le
MMA, alla ricerca costante del sistema di combattimento più completo e risolutivo. Certo è che, a oltre quarant'anni dalla sua scomparsa, Bruce Lee incanta ed affascina ancora, tanto da essere stato persino inserito, proprio come lottatore di MMA, nel
videogame EA UFC 2014.
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