giovedì 19 novembre 2015

La sconfitta di Ronda Rousey

Forse ha solo dimostrato di essere umana e, come tale, di non essere infallibile. Ma la sconfitta di Ronda Rousey ha fatto molto parlare di sè, tanto da portare le MMA persino sulla Gazzetta dello Sport, e c'è più di un motivo: tanto per cominciare, la sino ad ora imbattuta campionessa dell'UFC ha perso il titolo mondiale, andato alla connazionale e molto meno nota Holly Holm; in secondo luogo, l'arena australiana teatro dell'incontro era gremita di oltre 56.000 spettatori ed un numero impressionante di appassionati ha seguito l'evento in tv, tutte persone che hanno visto, incredule, la Rousey crollare al tappeto. Infine, c'è proprio il clamoroso KO inflittole dall'avversaria nel secondo round, in un incontro che comunque aveva visto la pluri campionessa piuttosto appannata e poco reattiva fin dal principio.
L'ex olimpionica di Judo ed incontrastata regina della submission ha così abdicato, cedendo il titolo alla combattente approdata alle MMA dal pugilato
Insomma: questo incontro numero 193 dell'UFC ha già fatto versare fiumi d'inchiostro e probabilmente altrettanto si scriverà nei prossimi giorni. 
Certo è che Ronda ha dimostrato di essere umana e, in quanto tale, di poter anche perdere. Ci sono "giornate no" nella vita di chiunque ed i grandi campioni sportivi non fanno eccezione. L'importante, ed è quello che davvero fa la differenza tra un vincente ed un perdente, è la capacità di rialzarsi ed andare avanti. 

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