venerdì 7 agosto 2015

Dan Inosanto, il Kali e la cultura

Lo Smithsonian è il più grande complesso museale e centro di ricerca del mondo, con i suoi 19 musei, 9 centri di ricerca e numerosi affiliati sparsi per il pianeta. Il fatto che un artista marziale venga invitato a presentare una serata in un contesto simile fa capire di che razza di individuo eccezionale si tratti: Sifu Guro Dan Inosanto aveva aperto, nell'ottobre del 2010, il Mese della Storia Filippino-Americana e l'ha fatto offrendo anche una dimostrazione dal vivo del Kali.
Nel corso della serata è stato anche presentato il film di Corky Pasquil e Agrafino Edralin "The Great Pinoy Boxing Era", che ripercorre la storia della boxe filippina e la sua traslazione negli Stati Uniti. I filippini, infatti, hanno portato a grandi modifiche anche nel modo di combattere statunitense, modifiche che derivano dalle differenze di base tra la boxe occidentale e quella filippina, derivata a sua volta dal Kali tradizionale. 
Dan Inosanto ha dimostrato la sua indiscussa maestria in questa disciplina marziale ed ha spiegato che il Kali così come lo conosciamo ha iniziato a diffondersi nel Pacifico attraverso il combattimento con gli invasori spagnoli; in seguito con la pirateria, epoca nella quale le tecniche di coltello e di spada del Kali hanno costantemente dimostrato la loro letale efficacia, fino ad arrivare al colonialismo americano, che tramutò la pratica del Kali in un reato penale. 
Nel corso della serata, Sifu Guro Dan Inosanto ha mostrato come, partendo dall'uso di un bastone come arma, si arrivi poi ad utilizzare altre armi come la frusta, la spada e il coltello e si è spinto fino al punto di dimostrare una sumbrada, la combinazione di attacco/difesa tra i partner, con le lame. Inoltre, ha dimostrato come l'uso combinato di un bastone ed un coltello possa essere utilissimo per disarmare, eseguire chiusure articolari e neutralizzare l'aggressore.
Ma come si inserisce l'antica brutalità del Kali - che prevede anche tecniche di strangolamento, colpi agli occhi ed alla gola, rottura delle ossa - nella boxe occidentale? Semplice: i movimenti del Kali sono rimasti quando i filippini sono diventati pugili, ma sono cambiati gli obiettivi del combattimento: non più la sopravvivenza, ma la vittoria di un titolo. Il gioco di gambe e la rapidità dei movimenti è rimasta, ma è cambiato lo scopo.
Al termine della serata, Dan Inosanto ha anche dispensato un'autentica perla di saggezza che tutti i praticanti di arti marziali dovrebbero tenere ben a mente: ha detto che suo padre gli disse, quando si impara a combattere da un nuovo istruttore, di "tenere la bocca chiusa e la mente aperta. Non dire che hai già visto questa cosa prima o che l'hai già imparata. Comportati sempre da principiante, da cintura bianca": questo per rimanere affamato di conoscenza e per vivere ogni nuova esperienza come un'occasione di apprendimento e di crescita. 

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