martedì 11 febbraio 2014

Bruce Lee, suo fratello lo racconta in un film

Bruce Lee è stato un grande marzialista, un innovatore nelle arti marziali e nel sistema di autodifesa, è divenuto un attore apprezzato e famoso in tutto il mondo e, a tanti anni di distanza dalla sua morte, la sua celebrità resiste quasi immutata. Chi lo ha conosciuto ne tiene vivo il ricordo, chi avrebbe voluto conoscerlo ne perpetua il mito.
Suo fratello minore, Robert Lee, è un cantante di Hong Kong ed è stato il fondatore di una popolare beat band chiamata "The Thunderbirds", ma è tornato agli onori delle cronache negli ultimi anni grazie alla realizzazione di un film documentario sulla vita di suo fratello Bruce.
"Bruce Lee, my brother" è stato realizzato nel 2010 ed è uscito sul mercato anche con il nome di "Li Xiao Long" mentre nel Regno Unito ha il titolo di "Young Bruce Lee"; è un film biografico sugli anni giovanili del "Piccolo Drago" e ne racconta l'adolescenza turbolenta fino a quando, appena diciottenne e con solo 100 dollari in tasca, fu costretto a lasciare Hong Kong per cercare di trovare fortuna in California.
Nella pellicola, Bruce Lee è interpretato dalla giovane star Aarif Rahman mentre Tony Leung Kafai e Christy Chung danno corpo ai genitori della futura star dei filma marziali. La trama ripercorre gli anni giovanili di Bruce Lee, il suo ingresso giovanissimo nel mondo del cinema e si sofferma sul suo temperamento ribelle, mettendo in evidenza i trascorsi nelle risse da strada ma anche la sua passione per il Cha-Cha-Cha ed il ballo. Naturalmente la pellicola non può non contenere chiari richiami allo studio del Wing Chun, arte marziale che Bruce praticò con passione nonostante i desideri del padre, che avrebbe preferito indirizzarlo alla pratica del Tai Chi.
Sebbene sia uscito nelle sale da diversi anni, "Bruce Lee, my brother" risulta ad oggi disponibile ancora soltanto in inglese (eventualmente sottotitolato in italiano); un vero peccato per gli appassionati di arti marziali e gli estimatori di Bruce Lee, che certamente gradirebbero una trasposizione in italiano della pellicola.

Se desiderate approfondire, qui trovate un'intervista (ovviamente in inglese) rilasciata da Robert Lee. Buona lettura.

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