Serie dei record negli Stati Uniti, dove la prima stagione ha conquistato oltre 15 milioni di appassionati seguaci, "Blindspot" è finalmente arrivato anche sugli schermi italiani, dove viene trasmesso da Italia Uno e da altre reti del gruppo Mediaset (Top Crime e Mediaset Premium in testa).
Nella notte newyorkese, da un borsone abbandonato in una centralissima via della Grande Mela, emerge, completamente nuda ed impaurita, Jane Doe, ricoperta solo da un impressionante numero di tatuaggi. La donna non ricorda nulla, neppure il suo nome né come possa avere tutti quei tatuaggi sul suo corpo e viene accompagnata alla sede dell'FBI dall'agente Kurt Weller, il cui nome ha tatuato nel bel mezzo della schiena. Si scopre così, poco alla volta, che i tatuaggi non sono casuali ma rappresentano invece una specie di "mappa del tesoro" che li collega l'uno all'altro e che conduce a sventare attentati e crimini.
Già nel corso della prima puntata Jane Doe ha mostrato di essere priva di memoria ma, come già visto con Jason Bourne, di possedere particolari abilità come, ad esempio, parlare il cinese e - cosa che mi interessa molto di più - conoscere arti marziali e tecniche di difesa personale, tanto che si cimenta in un combattimento di Kali con i bastoni all'interno di un edificio.
Jane Doe è interpretata dalla "tosta" Jaimie Alexander, che aveva già dato vita alla bella e combattiva Lady Sif di "Thor" e che, in un'intervista, ha affermato di non voler interpretare personaggi deboli, perché lei ha praticato lotta a scuola e, ha detto, "Non mi sono mai vista nei panni di una bomba sexy e non sono mai stata una California girl; non sono personaggi che fanno al caso mio. Quando ho letto la sceneggiatura di Blindspot ho pensato: oh, questo è qualcosa che potrei fare, perché non credo ci siano molte altre persone adatte e fa proprio al caso mio, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Amo combattere, mi piacciono i tatuaggi e mi piacciono le storie di donne forti e determinate".
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